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La gestione dei fiumi in Europa

5 ottobre 2009

fiumeIn materia di acque, comprendendo con questo termine anche le acque fluviali, la normativa comunitaria di riferimento è ad oggi la Direttiva 2000/60/CE che istituisce un quadro per I'azione comunitaria in materia di acque, individuando quella del "bacino idrografico" come corretta unità di riferimento per il governo delle acque e richiedendo, entro il 2015, il raggiungimento di un giudizio di qualità "buono" per tutti i fiumi d'Europa.

La norma europea è stata recepita nell’ordinamento italiano con il Decreto 152/2006 riportante" Norme in materia ambientale" che ribadisce il perseguimento degli obiettivi di prevenzione e riduzione dell'inquinamento nonché I'attuazione del risanamento dei corpi idrici.

Entrambe le norme sottolineano la necessità di ricorrere a sistemi di gestione integrata delle acque, le cui politiche di governo e di controllo vanno affiancate alle altre politiche ambientali e di gestione del territorio, al fine del perseguimento di precisi obiettivi di qualità ambientale dei corpi idrici.

Per la gestione concreta delle acque fluviali, al fine di perseguire gli obiettivi di riduzione dell’inquinamento e conservazione dei biotopi esistenti o in via di estinzione e per favorire una più corretta ed efficace gestione degli eventi alluvionali, l’Unione europea non propone né ha istituito programmi di finanziamento ad hoc. Tuttavia è possibile individuare strumenti che, nel panorama europeo di finanziamenti e fondi comunitari, si indirizzano al perseguimento di obiettivi sopra specificati, in un’ottica di cooperazione generalizzata su materie ambientali.
La tematica dei fiumi può infatti bene inserirsi sia in alcuni programmi di cooperazione territoriale sia in programmi settoriali gestiti dalla Commissione UE.

Nelle azioni di cooperazione all’interno dell’ Obiettivo Cooperazione Territoriale è di fondamentale importanza la promozione del processo di integrazione territoriale, economico e sociale al fine di contribuire alla coesione, alla stabilità e alla competitività attraverso lo sviluppo di partenariati transnazionali e di azioni congiunte su materie di importanza strategica.

Presente in tutti i programmi operativi, la tematica ambientale riveste ormai un’importanza strategica nelle azioni di cooperazione sia a livello transfrontaliero che transnazionale, consentendo, attraverso i programmi di cooperazione, una fattiva costruzione di attività volte alla salvaguardia e al controllo dei bacini idrici delle acque interne, che spesso trascendono i confini nazionali e necessitano pertanto di azioni congiunte.

La tematica della gestione delle acque fluviali si inserisce anche all’interno dei programmi specifici settoriali quali LIFE + che, grazie alla presenza delle diverse tematiche che lo compongono, permette di ipotizzare idee progettuali legate non solo agli aspetti più propriamente ambientali – naturalistici, ma anche di sviluppare interessanti azioni con riflessi sulle politiche di governance ambientale nonché alla progettazione di campagne di comunicazione di altissimo livello al fine di migliorare quantitativamente i livelli di conoscenza della materia e di ricaduta ambientale diretta.

La tematica ambientale, compresa la gestione delle acque interne, è anche oggetto del VII programma quadro di ricerca e sviluppo. Attraverso azioni congiunte di ricerca questo programma rende possibile sinergie transnazionali al fine di studiare e raggiungere soluzioni condivise a problematiche comuni che interessano la qualità delle acque europee.

Di interesse è anche il programma comunitario sulla protezione civile. Essendo gli eventi alluvionali in forte relazione con le tematiche legate alla gestione delle acque interne, questo strumento permette di poter coordinare forze, metodologie e capacità al fine di poter meglio gestire eventi di emergenza legati ai fiumi e soprattutto di studiare meccanismi comuni di previsione e conoscenza al fine di evitarli.
Tutti gli strumenti previsti prevedono budget progettuali di ammontare considerevole per la realizzazione di azioni di ampia portata da svolgersi sul continente europeo.

C’è da segnalare tuttavia anche l’impegno extra europeo dell’Unione che nelle politiche di Cooperazione decentrata dedica un capitolo a parte alle tematiche dell’ambiente, delle risorse naturali e dell’energia. In questo caso un partenariato transeuropeo permetterebbe uno scambio di buone prassi e un trasferimento di metodologie innovative nella gestione dei fiumi anche là dove, nei paesi del Centro America e dell’America Latina in particolar modo, eventi alluvionali gestiti con poca esperienza e prevenzione spesso conducono a tragici eventi.

E’ interessante infine analizzare come a livello locale sono stati recepiti i dettami europei in materia di acque interne. Strettamente interrelati a processi di pianificazione strategica per la riqualificazione dei bacini fluviali sono i Contratti di Fiume, strumenti di programmazione negoziata finalizzati alla realizzazione di scenari di sviluppo durevole dei bacini elaborati in modo partecipato, affinché siano dunque ampiamente condivisi.

L’elaborazione di scenari di sviluppo durevole di sottobacino fa riferimento a processi di riqualificazione paesistico-ambientale consapevoli delle “matrici fondative” del territorio regionale (idrogeologica, geomorfologia, evoluzione degli ecosistemi naturali e antropici, ecc.) e che interpretano opportunamente le “storie insediative locali”.

Il Contratto di Fiume è quindi la sottoscrizione di un accordo che permette di adottare un sistema di regole in cui i criteri di utilità pubblica, rendimento economico, valore sociale, sostenibilità ambientale intervengono in modo prioritario nella ricerca di soluzioni efficaci per la riqualificazione di un bacino fluviale, al fine della realizzazione entro il 2015 degli obiettivi della Direttiva 2000/60/CE.

Questi, insieme agli strumenti prima descritti, rappresentano i mezzi che le amministrazioni europee e le comunità locali hanno per potersi impegnare su un fronte che porterà nel 2015 a celebrare la "Giornata europea di nuoto nel fiume" in tutti i grandi bacini fluviali europei dove, grazie all’impegno e allo sforzo di questi anni, i limiti di qualità imposti dalla direttiva comunitaria saranno stati raggiunti.

Per saperne di più:
Direttiva 2000/60/CE [pdf - 608 KByte]
Decreto 152/2006 [pdf - 220 KByte]
contratto di fiume



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