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Per investire nel futuro servono altri 50 miliardi di euro nella ricerca sulle tecnologie energetiche, per le tecnologie a bassa emissione di carbonio.
Questa è la stima che la Commissione europea ha fatto per i prossimi dieci anni, per sviluppare entro il 2020 le tecnologie necessarie a far fronte al cambiamento climatico, garantire l'approvvigionamento energetico dell'Unione Europea e assicurare la competitività delle nostre economie.
L'investimento annuo nell'UE dovrà passare da 3 a 8 miliardi di euro.
La Commissione, insieme all'industria e alla comunità scientifica, ha elaborato delle "tabelle di marcia" tecnologiche che individuano le tecnologie a bassa emissione di carbonio con un forte potenziale a livello comunitario.
Sono sei i settori: energia eolica, solare, reti elettriche, bioenergie, cattura e stoccaggio del carbonio e fissione nucleare sostenibile.
Le fonti di finanziamento dovranno provenire dai settori pubblico e privato a livello nazionale e comunitario, e dovranno essere utilizzate in maniera coordinata per contribuire a dare impulso ad un settore industriale in rapida crescita e a creare posti di lavoro.
La proposta della Commissione rappresenta un passo in avanti nell'attuazione del piano strategico europeo per le tecnologie energetiche (piano SET), pilastro tecnologico della politica energetica e climatica dell'Unione Europea.
Andris Piebalgs, commissario responsabile dell'energia, ha affermato: "Le rivoluzioni industriali precedenti hanno mostrato che tecnologie adeguate possono migliorare il nostro modo di vivere. Oggi abbiamo un'opportunità unica per passare da un modello energetico basato su combustibili fossili inquinanti, scarsi e pericolosi a un modello pulito, sostenibile e meno dipendente dalle fonti fossili. Tutto sta nello scegliere le tecnologie giuste".
Per saperne di più:
Piano SET (EN)