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Consumatori via internet di prodotti di altri Stati membri

23 ottobre 2009

e-shoppingLa Commissione europea ha pubblicato  un rapporto sul commercio elettronico transfrontaliero di prodotti di consumo, dopo aver effettuato un ampio studio indipendente basato su acquisti tramite "clienti civetta". Consumatori dei 27 Paesi dell'Unione Europea hanno provato ad acquistare, per più di 11.000 ordinativi di prova, prodotti popolari, come apparecchi fotografici, CD, libri, indumenti, da un commerciante transfrontaliero.

Lo studio della Commissione europea si prefiggeva di verificare quali opportunità e quali ostacoli incontrassero i consumatori che fanno acquisti on line nell'UE in una dimensione transfrontaliera. Il test ha riguardato tutte le sequenze del processo d'acquisto.

Il risultato è stato che il 60% delle transazioni non è giunto a termine, in quanto o il commerciante non spediva il prodotto, rifiutandosi di servire il Paese di residenza del potenziale acquirente o non offriva un mezzo adeguato di pagamento via internet.

La Commissione ha stilato un elenco completo con il piazzamento degli Stati UE. In quasi tutti i Paesi la possibilità di un acquisto riuscito è inferiore al 50% e maggiori difficoltà sono stati riscontrati per gli acquisti transfrontalieri in Lettonia, Belgio, Romania e Bulgaria. 
 
Si sono avuti anche risultati positivi.

In primo luogo, i consumatori possono fare risparmi sostanziali. In 13 paesi su 27 e per almeno la metà di tutti i prodotti cercati i consumatori risulterebbero in grado di trovare in un altro paese dell'UE un'offerta che costa almeno il 10% in meno rispetto alla migliore offerta nazionale (tenendo conto di tutti i costi come ad esempio la consegna nel Paese in cui risiede il consumatore).

In secondo luogo, il consumatore ha accesso a prodotti non disponibili sul mercato nazionale. In 13 paesi dell'UE gli acquirenti non hanno potuto trovare on line offerte nazionali relative ad almeno il 50% dei prodotti cercati, ma le hanno trovate in un altro paese dell'UE.
 
Nella realtà, però, gli acquirenti si trovano ancora confinati entro le loro frontiere nazionali, perchè la maggior parte degli ordinativi non ha successo.

Il rapporto pubblicato dalla Commissione illustra anche dei possibili ambiti d'azione per superare gli ostacoli evidenziati: delineare un gruppo unico e semplice di diritti per tutti i consumatori dell'UE, che offrano lo stesso grado di protezione ai consumatori riducendo nel contempo i costi amministrativi per i commercianti e offrendo loro chiarezza giuridica;  continuare l'azione coordinata sotto la guida dell'UE per far rispettare il diritto consumeristico (come ad esempio le indagini a tappeto su internet) per sradicare le pratiche illecite e accrescere la fiducia dei consumatori nel commercio transfrontaliero.

Per saperne di più:
Per l'elenco completo con il piazzamento rispettivo dei paesi dell'UE 27 si rinvia al MEMO/09/475 (EN)
Testo integrale del Rapporto della Commissione (EN)

 



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