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Dal 1 settembre 2010 un nuovo accordo tra Australia e Unione Europea disciplina il commercio del vino. L'accordo, che sostituisce quello del 1984, tutela il regime di etichettatura del vino adottato nell’UE, garantisce la piena protezione delle indicazioni geografiche dell’UE - anche per i vini destinati all’esportazione in paesi terzi - e include un esplicito impegno da parte dell’Australia a proteggere le espressioni tradizionali dell’UE.
In aggiunta, entro un anno dall’entrata in vigore dell’accordo e dopo un periodo di transizione, l’Australia non utilizzerà più per i propri vini alcune importanti denominazioni dell’UE, quali "Champagne" e "Porto".
L’accordo prevede la protezione immediata di altre indicazioni geografiche dell’UE usate per i vini. Per alcune denominazioni è stato concordato un periodo di transizione. In particolare, a partire dal 1° settembre 2011, i produttori australiani non potranno continuare a utilizzare certe importanti denominazioni tipiche dell’UE quali "Champagne", "Porto", "Sherry" e altre indicazioni geografiche europee, fra cui alcune espressioni tradizionali quali "Amontillado", "Claret" e "Auslese".
Il nuovo accordo, inoltre:
L’accordo è stato firmato a Bruxelles il 1 dicembre 2008. Il 27 luglio 2010 le autorità australiane hanno informato l’Unione Europea di avere completato le procedure di ratifica necessarie.
Nel 2009 le esportazioni di vino dall’UE verso l’Australia hanno rappresentato 68 milioni di euro, mentre quelle dall’Australia verso l’UE sono state pari a 643 milioni di euro.
Per saperne di più:
Il settore vitivinicolo (dal sito della Commissione europea)