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Con 390 voti a favore, 192 contrari e 59 astensioni (gli italiani si sono schierati compattamente a favore del testo), il Parlamento europeo ha votato in favore della relazione di Edite Estrela (nella foto) che estende il congedo di maternità minimo da 14 a 20 settimane, andando cosi oltre la proposta della Commissione di 18 settimane. I deputati hanno approvato una serie di emendamenti per assicurare che per i paesi con regimi di congedo parentale (per i due genitori), le ultime 4 settimane dovrebbero essere considerate come congedo di maternità, remunerate almeno al 75%.
Le lavoratrici in congedo di maternità devono essere remunerate con la retribuzione al 100% dell'ultima retribuzione mensile o della retribuzione mensile media, secondo il testo approvato. La proposta della Commissione invece prevedeva il pagamento al 100% delle prime 6 settimane di congedo.
Il progetto di legislazione vuole stabilire le regole minime a livello europeo, mentre gli Stati membri resterebbero liberi di introdurre o mantenere i regimi di congedo più favorevoli alle lavoratrici di quelli previsti dalla direttiva.
Gli Stati membri devono garantire ai padri il diritto a un congedo di paternità remunerato di almeno due settimane, durante il periodo di congedo di maternità, afferma il testo approvato. I deputati che si sono opposti a questa regola sostengono che il congedo di paternità non rientra nell'ambito della legislazione in discussione, che riguarda "la salute e sicurezza delle donne in gravidanza". Ma non hanno avuto la meglio.
La commissione per i diritti della donna ha anche adottato emendamenti volti a proibire il licenziamento delle donne dall'inizio della gravidanza fino a almeno il sesto mese dopo la fine del congedo di maternità. Il testo adottato afferma anche che le donne devono poter tornare al loro impiego precedente o a un posto equivalente, con la stessa retribuzione, categoria professionale e responsabilità di prima del congedo.
"La maternità non può essere vista come un fardello sui sistemi nazionali di sicurezza sociale, ma rappresenta un investimento per il futuro", ha affermato la relatrice Edite Estrela durante il dibattito. Ma per la Commissaria alla Giustizia e Cittadinanza, Viviane Reding, "non sarà certamente facile trovare un compromesso equilibrato con il Consiglio UE", in quanto il voto di Strasburgo "è molto ambizioso".
Il testo votato dal Parlamento in prima lettura sulla base delle proposte della Commissione deve ora ottenere il via libera da parte degli stati membri.
Nell'ottobre del 2008 la Commissione europea ha presentato una proposta per modificare la direttiva 92/85/CEE, chiedendo un aumento del congedo di maternità da un minimo di 14 a18 settimane e raccomanda di versare alle donne il 100% della retribuzione, offrendo anche agli Stati membri l'alternativa di stabilire un tetto massimo pari ad una retribuzione equivalente all'indennità di malattia.
Le donne godranno inoltre di una maggiore flessibilità per quanto riguarda la parte non obbligatoria del congedo (prima o dopo la nascita) e pertanto non saranno costrette a beneficiare di una parte specifica del congedo prima della nascita, come si fa attualmente in alcuni Stati membri.
Vi saranno inoltre misure più vincolanti contro i licenziamenti e per il diritto a reintegrare il medesimo posto di lavoro o un posto di lavoro equivalente dopo il congedo maternità. Infine verrà introdotto il diritto di chiedere al datore di lavoro un orario flessibile dopo la fine del congedo maternità, sebbene il datore di lavoro abbia la facoltà di respingere la richiesta.
Per saperne di più:
Domande e risposte sul congedo di maternità [EN]
La situazione in Europa [EN]
Proposta della Commissione UE di revisione della direttiva sul congedo di maternità [EN]