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Un manuale per contrastare il fenomeno dei matrimoni di convenienza, una guida per dare certezze sulle modalità della cosiddetta 'prova di residenza abituale', aumento fino ad un minimo del 20% delle quote del Fondo sociale europeo da destinare all'inclusione sociale e alla lotta alla povertà, la diffusione tra le autorità locale delle migliori pratiche e la realizzazione di un modulo di formazione on-line per i funzionari. Sono le cinque azioni varate dalla Commissione UE per favorire il diritto degli europei alla 'libertà di circolazione', considerata non solo un diritto fondamentale e l'essenza stessa della cittadinanza dell'Unione ma anche una componente essenziale del mercato unico per stimolare la crescita e combattere la disoccupazione.
La possibilità di vivere e lavorare in un Paese diverso da quello di nascita è una opportunità già colta da 14 milioni di cittadini europei. Il documento presentato dalla Commissione europea punta a contrastare frodi ed errori e prevede una serie di garanzie che consentono agli Stati membri di prevenire gli abusi. Inoltre, definisce gli strumenti di inclusione sociale a disposizione degli Stati membri e delle comunità locali che si trovano ad affrontare pressioni particolari connesse all'afflusso di cittadini mobili dell'Unione. In alcuni paesi, a cominciare da Gran Bretagna e Olanda, la libertà di circolazione è messa in discussione per i possibili abusi dei sistemi sociali che ad essa potrebbero essere connessi.
Non solo. Il documento programmatico precisa che i cittadini dell'UE hanno diritto alla libera circolazione e a fruire di prestazioni sociali e rileva come l'impatto che i cittadini 'mobili' dell'Unione hanno sui sistemi di sicurezza sociale dei Paesi ospitanti non rappresenta un problema ma anzi in gran parte degli Stati membri essi si rivelano veri e propri contributori netti.
Per saperne di più:
Comunicato stampa della Commisione UE
Libertà di circolazione sul sito dell'Unione Europea [EN]