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Un uso più efficiente delle risorse avrebbe un impatto positivo sulla qualità della vita (87% italiani e 86% europei), sulla crescita economica (85% italiani e 80% europei) e sulle opportunità di lavoro (83% italiani e 78% europei).
Gli italiani, rivela la ricerca, sono tra i più attenti a fare la spesa ma assai poco inclini al riuso. L'87% compra solo ciò di cui ha bisogno (contro l'83% degli europei) ma solo il 43% dona o rivende oggetti per un loro riuso, contro il 67% degli europei. In compenso gli italiani sono dediti alla raccolta differenziata e il 94% separa carta e cartoni (superando il 90% degli europei), il 95% le bottiglie di plastica (contro il 90% degli europei), il 93% il vetro (contro l'88% degli europei), l'87% le lattine (gli europei sono al 78%) e l'81% gli scarti di cucina (rispetto al 74% della media UE).
I cittadini UE si sentono rassicurati (per il 71%) dal fatto che i loro rifiuti vengono effettivamente riciclati e anzi proprio questo rappresenta un modo per convincerli a separare di più. La maggioranza vorrebbe un miglior riciclo dei rifiuti e servizi di compostaggio nella loro area (59%), incentivi finanziari (59%), e che sarebbe più conveniente la raccolta differenziata a casa loro (51%).
Il problema dell'abbandono dei rifiuti nell'area in cui si vive è comunque molto avvertito. Dall'indagine emerge che gli italiani hanno più a che fare con rifiuti elettrici ed elettronici rispetto alla media UE, il 36% contro il 19%.
Per saperne di più:
Leggi l'indagine n. 388 di Eurobarometro (in inglese)