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Eurobarometro Standard è il sondaggio più importante condotto a livello europeo sulle opinioni dei cittadini Ue. Le domande si concentrano sui principali temi della politica europea e sulle tematiche di volta in volta più di attualità. Le indagini sono effettuate regolarmente a partire dal 1973. All’Eurobarometro standard, che riunisce le risposte dell’intero campione europeo, sono annessi i rapporti nazionali sulle opinioni dei cittadini dei singoli Stati membri.
L'ultimo Eurobarometro Standard dimostra un'inversione di rotta rispetto alla primavera del 2009. Emerge un ritorno di fiducia degli italiani nei confronti dell'Unione europea e le sue istituzioni. Inoltre, la maggioranza degli italiani continua a credere che l'Italia debba farsi sentire di più nell'ambito dell'UE. Quanto alla situazione economica, gli intervistati tendono ad essere ancora scettici e preferiscono credere che le soluzioni e l'exit strategy sia da ricercare e definire a livello europeo.
Il 49%, ovvero la maggioranza relativa, degli italiani ritiene che far parte dell’Unione europea sia una cosa positiva per il paese. È evidente che il trend negativo dei sondaggi si sia invertito in quanto nell'ultimo rilevamento Eurobarometro Standard 72 si registra un aumento dell'1% dei soddisfatti, a fronte della diminuzione dei critici del 16%, attestandosi al 13%.
È interessante scoprire inoltre quali, secondo il campione, sono i principali elementi di identità comune. Per la maggioranza relativa degli italiani (37%), l’Unione europea rappresenta principalmente la possibilità di viaggiare, di studiare e di lavorare in Europa. La stessa percentuale riconosce l’UE primariamente nella moneta comune, l’euro. Non mancano, ovviamente, i valori comuni: democrazia (34%), diritti umani (33%) e stato di diritto (28%).
Cresce anche la fiducia degli italiani nei confronti dell'Unione.. Il 52% del campione dice di fidarsi dell’UE, mentre il 32% non si fida. Nell’ultimo rilevamento Eurobarometro della primavera 2009, il tasso di fiducia era al 48% contro il 36% di scettici. Si evince pertanto che l’UE è considerata dal campione italiano ampiamente più adatta dei governi nazionali a gestire la lotta alla criminalità, la lotta al terrorismo, difesa e affari esteri, economia, immigrazione, lotta all’inflazione, protezione dell’ambiente, energia, ricerca scientifica, protezione dei consumatori, agricoltura e pesca, supporto alle regioni meno sviluppate, concorrenza e trasporti.
Tuttavia, nonostante il giudizio positivo e la fiducia riservata all’Ue, il 44% degli italiani ritiene che l’Unione europea sia al momento a corto di idee, mentre il 41% non è d’accordo con questa affermazione. Questa mancanza di capacità propositiva andrebbe anche a detrimento del peso dell'Europa quale attore globale. In quasi tutti i settori elencati nel sondaggio (lotta all'inflazione, economia, trasporti, energia, politica regionale, agricoltura, ricerca, sicurezza, istruzione) gli Stati Uniti precedono l’Unione europea, secondo il parere della maggioranza relativa degli italiani.
Sembra quindi comprensibile anche il trend stabile di scetticismo per quanto riguarda la situazione economica attuale. L’80% degli italiani ritiene che la situazione economica del paese sia negativa, seppure la percentuale degli scontenti è calata rispetto all’81% registrato nell’ultimo rilevamento della scorsa primavera. Tra i cittadini europei prevale lo stesso sentimento, con il 75% di critici. Anche l’economia europea è considerata versare in cattive acque. Appena il 22% degli intervistati italiani ritiene che le condizioni siano buone, mentre per un netto 75% (comunque in calo dal precedente 78%) domina una valutazione negativa.
In una situazione di crisi generalizzata, l’euro rimane un punto fermo. Il 63% degli italiani è favorevole all’Unione monetaria europea e alla moneta comune. Sono in aumento dal precedente 61%. Gli scettici calano dal 31% al 28%.
Lo scetticismo italiano permane anche per quanto riguarda i futuri allargamenti, mentre a livello europeo, dato di fatto, c'è stata un'inversione di rotta: Il 46% degli intervistati europei dichiarano di essere favorevoli a nuovi allargamenti dell’Unione europea negli anni a venire, contro il 43% di contrari. Quanto agli italiani, i contrari (43%) rimangono più numerosi dei favorevoli (42%), seppure la percentuale di scettici verso nuovi allargamenti è in calo.
Per saperne di più:
sito web Eurobarometro [in inglese/francese]
Rapporto nazionale Italia [pdf - 760KByte]