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Una consultazione pubblica per accendere il dibattito sul futuro della Politica Agricola Comune (PAC). E' l'iniziativa lanciata dalla Commissione europea che ha annunciato qualche giorno fa l'intenzione di riformare la sua politica agricola in linea con la nuova strategia economica, Europa 2020. Una grande riforma che dovrebbe entrare in vigore nel 2013, da proporre entro la fine di quest'anno, non prima però di aver esaminato i risultati della consultazione aperta fino al prossimo 3 giugno.
Ci auguriamo, fanno sapere da Bruxelles, che partecipino anche i consumatori e le associazioni di tutela dell'ambiente e degli animali, oltre che gli agricoltori. Decine e decine i contributi già inviati e disponibili sul sito dedicato alla consultazione: nove al momento quelli italiani.
La PAC, spiega la Commissione UE, vuole garantire agli agricoltori un tenore di vita decoroso, assicurare la disponibilità di prodotti alimentari a prezzi equi e preservare il patrimonio rurale dell'Europa. La PAC costa 55 miliardi di euro l'anno (pari al 40% del bilancio dell'UE) e la maggior parte dei fondi va agli agricoltori sotto forma di sovvenzioni dirette. Circa il 5% della popolazione attiva lavora nell'agricoltura. L'UE ha letteralmente rivoluzionato la PAC negli ultimi decenni, abolendo gli aiuti agricoli basati sulla produzione e riconoscendo agli agricoltori una maggiore libertà di coltivare ciò che il mercato chiede. Una recente indagine rivela un ampio sostegno per questa politica, e 6 intervistati su 10 dichiarano di approvare l'attuale livello di finanziamenti o auspicano addirittura una spesa maggiore.
Mentre l'UE persegue ulteriori riforme, il Commissario per l'Agricoltura, Dacian Cioloş, avverte che la posta in gioco è alta: "Gli eventi che il mondo ha conosciuto in questi ultimi due anni ce lo dimostrano chiaramente". Nel 2008 si è infatti verificata un'improvvisa impennata dei prezzi alimentari che ha scatenato proteste in molti paesi. Lo scorso anno, invece, i produttori di latte europei sono scesi in strada per dare sfogo alla loro rabbia per il crollo dei prezzi.
Per saperne di più:
Sito della consultazione pubblica sulla PAC