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La decisione del Consiglio che autorizza la cooperazione rafforzata è stata adottata dai governi dei paesi dell'UE lo scorso 12 luglio 2010 ( IP/10/917) e pubblicata nella Garzetta ufficiale dell'UE il 22 luglio. I 14 paesi partecipanti (Austria, Belgio, Bulgaria, Francia, Germania, Italia, Lettonia, Lussemburgo, Malta, Portogallo, Romania, Slovenia, Spagna e Ungheria) devono ora negoziare e votare la proposta della Commissione relativa a un regolamento che contiene norme dettagliate applicabili ai divorzi internazionali. Il regolamento dovrà essere approvato all'unanimità dai 14 paesi partecipanti, e potrà entrare in vigore soltanto dopo che questi ultimi avranno consultato il Parlamento europeo.
La proposta mira a tutelare il coniuge più debole nei procedimenti di divorzio. Le coppie internazionali potranno scegliere di comune accordo la legge applicabile al divorzio e alla separazione personale. In mancanza di accordo delle parti, le autorità giurisdizionali disporranno di una formula comune per determinare la legge nazionale applicabile. Alle coppie sarà garantita maggiore certezza giuridica, prevedibilità e flessibilità mentre i coniugi e i figli saranno al riparo da procedimenti complicati, lunghi e dolorosi.
La soluzione proposta sarà di aiuto ai coniugi che hanno una cittadinanza diversa oppure vivono in paesi diversi o in un paese di cui non sono cittadini. La necessità dell'azione UE è chiara: nel 2007 i divorzi nei 27 Stati membri sono stati più di 1 milione, di cui 140 000 (13%) presentavano un elemento "internazionale".
Questo meccanismo consente a un gruppo di almeno nove paesi di attuare misure se tutti i 27 Stati membri non hanno raggiunto un accordo. Nella fattispecie consente a 14 paesi UE di procedere con l'adozione di un regolamento che garantirà alle coppie certezza giuridica impedendo la "corsa in tribunale" in caso di divorzio, evitando così procedimenti emotivamente e finanziariamente gravosi. Prima di entrare in vigore, il regolamento dovrà essere approvato nel corso della prossima riunione del Consiglio dai 14 paesi partecipanti. Per ora la cooperazione rafforzata si applica solo in tali paesi, ma gli altri potranno aderirvi in qualsiasi momento.
"Questo primo utilizzo della cooperazione rafforzata è un passo importante verso un'Unione europea al servizio dei cittadini. Ci si può innamorare di persone che vivono in un altro paese o che hanno una cittadinanza diversa dalla propria. Per questo si formano numerose coppie internazionali cui va garantita certezza giuridica quanto alle norme applicabili alla loro situazione", ha dichiarato la Vicepresidente Vivane Reding, Commissaria per la Giustizia, i diritti fondamentali e la cittadinanza. "Sono stati espressi timori sul fatto che l'uso della cooperazione rafforzata possa rappresentare la fine dell'integrazione europea così come la conosciamo, ma sono certa che questo precedente servirà invece ad approfondirla. Le nuove norme andranno a beneficio di centinaia di migliaia di coppie internazionali. Dato che la proposta precedente è rimasta bloccata a livello istituzionale per un quinquennio, si può affermare con certezza che l'UE è oggi dotata dei mezzi per accelerare l'adozione di legislazione in materie importanti."
Per saperne di più:
sito web del Vicepresidente Reding [in inglese]
testo della decisione del Consiglio [pdf - 708KByte]