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Giro di vite per gli automobilisti che commettono infrazioni stradali quando viaggiano fuori dal loro Paese. I Ministri dei Trasporti dei 27 Stati membri hanno raggiunto un accordo che consentirà di rintracciare con maggiore facilità chi viola il codice della strada oltre i confini nazionali. Nel mirino figurano in particolare i quattro "big killers" che provocano il 75% delle vittime della strada: la velocità, il mancato rispetto dei semafori, il mancato uso delle cinture di sicurezza e la guida in stato di ebbrezza.
I conducenti stranieri rappresentano il 5% del traffico ma sono responsabili del 15% delle infrazioni commesse. Molte infrazioni restano impunite in quanto gli Stati non sono in grado di perseguire i responsabili dopo che questi sono tornati nel loro paese. La proposta di direttiva sull'applicazione transfrontaliera delle norme in materia di sicurezza stradale mira a porre rimedio a questa situazione. Le nuove regole infatti permettono uno scambio continuo di dati tra gli Stati, con l'acceso ai registri automobilistici, e chi sarà scoperto in infrazione sarà rintracciato e riceverà la multa.
La direttiva non armonizza né la natura dell'infrazione né le sanzioni previste. Pertanto continueranno ad applicarsi le norme nazionali dello Stato membro dove è avvenuta l'infrazione per quanto riguarda sia la natura di quest'ultima che le sanzioni previste.
La proposta di direttiva ora deve essere approvata dal Parlamento perchè diventi legge. Seguirà un periodo di due anni durante il quale gli Stati membri dovranno provvedere a recepire la normativa UE prima della sua entrata in vigore, probabilmente entro il 2013.
Le nuove norme rientrano nel più ampio Programma d'azione sulla sicurezza stradale 2011-2020 dell'UE, che è stato avviato nel luglio 2010, e mira a ridurre della metà il numero dei morti provocati da incidenti stradali entro il 2020.
Per saperne di più:
Sito UE sulla sicurezza stradale
Incidenti stradali in Italia: nel 2009 -10,3% i morti