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UE, raddoppiare gli investimenti in energie rinnovabili

31 gennaio 2011

climaGli stati membri devono fare di più per mettere in atto i piani nazionali con obiettivi specifici paese per paese. Questo il senso del messaggio con cui la Commissione europea, attraverso il commissario all’Energia Guenther Oettinger, ha invitato i Paesi europei a raddoppiare i finanziamenti destinati alle energie rinnovabili, passando da 35 a 70 miliardi all'anno, se si vuole che venga rispettato l'obiettivo del 20% di fonti rinnovabili fissato per il 2020. Guenther Oettinger sottolinea anche che, se l'Ue agirà in questo modo, i target saranno “facilmente raggiungibili e anzi superabili”.

"Dobbiamo investire molto di più nelle energie rinnovabili e abbiamo bisogno per questo di finanziamenti intelligenti”, ha affermato Oettinger, aggiungendo che “se gli stati membri lavorano insieme e producono energia rinnovabile dove costa di meno, società, consumatori e contribuenti ne beneficieranno tutti”. Secondo i calcoli della Commissione, infatti, se il mercato Ue delle rinnovabili fosse maggiormente integrato, si arriverebbe a risparmiare sino a 10 miliardi di euro all'anno.

Come obiettivo parziale e non vincolante per il 2010, la Commissione aveva fissato in particolare che il 21% di elettricità e il 5,1% di carburanti dovessero provenire da fonti rinnovabili, ma, ha sottolineato il commissario in una conferenza stampa a tre giorni dal vertice Ue sull'energia, questo non è stato raggiunto, i paesi Ue nel loro insieme si sono fermati rispettivamente al 18% e al 5,1%.

Italia, Austria, Cipro, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Lettonia, Lussemburgo, Malta, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna e Gran Bretagna, evidenzia il rapporto di Bruxelles, hanno fatto progressi minimi verso i target indicati per l'elettricità, mentre per i biocarburanti i paesi più in ritardo sono Belgio, Bulgaria, Repubblica Ceca, Danimarca, Estonia, Grecia, Irlanda, Lettonia, Malta, Slovenia e Spagna.



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