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Lotta all'abbandono scolastico nella UE

3 febbraio 2011
studenti

Nell'Unione europea sono più di sei milioni i giovani che ogni anno abbandonano gli studi o la formazione avendo conseguito al massimo un diploma di istruzione secondaria inferiore. Questi giovani hanno grosse difficoltà a trovare un lavoro e sono più spesso disoccupati e dipendenti dall'assistenza sociale, con conseguenze che si trascinano per tutta la vita e riducono le possibilità di partecipazione alla vita sociale, culturale ed economica della società.

L'abbandono scolastico precoce frena lo sviluppo economico e sociale e ostacola il raggiungimento dell'obiettivo dell'Unione europea di una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva. La Commissione ha perciò predisposto un'iniziativa con la quale si propone di aiutare gli Stati membri a raggiungere uno degli obiettivi della strategia "Europa 2020": ridurre entro la fine del decennio a meno del 10% il tasso di abbandono scolastico, che oggi è del 14.4% nei Paesi UE. La riduzione di appena un punto percentuale del tasso europeo medio di abbandono scolastico significherebbe per l'economia europea quasi mezzo milione all'anno di giovani qualificati che trovano potenzialmente un'occupazione.

Per la verità, dal 2000 ad oggi il tasso di abbandono scolastico si è ridotto in tutti gli Stati Membri, in qualche caso in misura davvero considerevole ma è stato comunque fallito l’obiettivo di raggiungere il traguardo del 10% per il 2010. Attualmente sette Stati membri hanno già raggiunto il traguardo del 10% (Austria, Repubblica ceca, Finlandia, Lituania, Polonia, Slovacchia e Slovenia) mentre in tre Stati membri la percentuale è superiore al 30% (Malta, Portogallo e Spagna). In posizione intermedia l’Italia, con un tasso di abbandono del 19.2%.

Le azioni predisposte dalla Commissione si articolano su tre direttive principali:

Prevenzione
Migliorare la parità di accesso all'istruzione nella prima infanzia, con standard di qualità elevati. Occorre introdurre misure per garantire che tutti gli allievi possano partecipare alla lezione (ad esempio il sostegno linguistico ai figli di immigrati).

Intervento
Ai primi segnali premonitori (assenze ingiustificate, voti insufficienti, ecc.) è necessario attivare misure di tutoraggio e di sostegno didattico personalizzato, rafforzando anche la cooperazione con i genitori.

Compensazione
I giovani che hanno abbandonato gli studi dovrebbero avere la possibilità di riprenderli in una fase successiva. Le "scuole di seconda opportunità" dovrebbero offrire classi più piccole, con metodi didattici più personalizzati e flessibili rispetto alle scuole tradizionali.

La Commissione ha inoltre istituito un gruppo di alto livello sull'alfabetizzazione. Il gruppo, composto da 11 esperti, esaminerà le cause delle scarse capacità di lettura e scrittura e presenterà alcune proposte di intervento nel 2012 per porre rimedio al problema.

Per saperne di più:

Vai al comunicato della Commissione [.pdf – 65,7 Kbyte] - in italiano 

Vai alla raccomandazione del Consiglio europeo [.pdf – 65,2 Kbyte] - in italiano



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