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Giovani all'estero, italiani meno disponibili

14 maggio 2011

Secondo l'ultima indagine Eurobarometro, il 53% dei giovani europei è disposto a lavorare in un altro paese europeo, il 24% per un periodo limitato, il 14% a lungo. Ma la mancanza di mezzi economici scoraggia molti di loro a compiere il primo passo in questa direzione, svolgendo all'estero una parte dei loro studi. L'indagine evidenzia l'esistenza di un enorme divario tra il diffuso desiderio dei giovani di lavorare all'estero e l'effettiva mobilità delle forze di lavoro: meno del 3% della popolazione attiva europea vive attualmente fuori dei propri confini nazionali.

L'indagine, condotta nell'ambito della strategia "Youth on the Move" della Commissione, è pubblicata in occasione della Settimana europea della gioventù 2011 (15-21 maggio).

Dall'indagine emerge che soltanto un giovane europeo su sette (14%) è stato all'estero per motivi di studio o di formazione. Molti sono impossibilitati a farlo per mancanza di mezzi economici. Tra coloro che avrebbero voluto recarsi all'estero, il 33% afferma di avervi dovuto rinunciare perché non poteva
permetterselo; quasi i due terzi (63%) di coloro che hanno compiuto tale esperienza hanno dovuto fare ricorso a finanziamenti privati o intaccare i propri risparmi.

Per quanto riguarda i giovani italiani, solo il 38% è disponibile a spostarsi in un altro paese europeo per lavorare. L'indagine rivela anche come il 14% dei  giovani italiani hanno ricevuto prestiti o borse di studio nazionali o regionali per finanziare il loro periodo all'estero e appena sotto la media il dato relativo alla porzione di giovani "che hanno trascorso un periodo all'estero per ricevere una formazione o un'istruzione". In Europa si arriva al 14%, in Italia non si va oltre il 12%. 

È dimostrato che gli studenti che compiono all'estero una parte dei loro studi o della loro formazione vedono aumentare le proprie possibilità di impiego e hanno maggiori probabilità di lavorare all'estero in un momento successivo della loro vita. I datori di lavoro giudicano con favore le competenze acquisite, come la capacità di parlare una lingua straniera, l'adattabilità e le competenze interpersonali.

Per questo motivo, la Commissione europea è intenzionata a rafforzare le azioni per facilitare lo studio, la formazione e il lavoro dei giovani all'estero e sensibilizzarli in merito ai contributi finanziari disponibili attraverso i programmi dell'UE, come Erasmus, che possono dar loro un primo assaggio della vita fuori dal proprio paese.


Per saperne di più:
Indagine di Eurobarometro
Programmi e politiche a favore dei giovani europei [EN]
Settimana europea della gioventù [EN]
Sito del Ministro della Gioventù



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